LA PARODONTITE E’ UNA MALATTIA SUBDOLA CHE SPESSO NON VIENE CURATA CON GRAVI CONSEGUENZE PER LA SALUTE ORALE.
La parodontologia è la branca dell’odontoiatria che studia l’insieme dei tessuti che concorrono a formare l’organo di sostegno del dente: osso, gengiva e legamento parodontale. La piorrea o parodontite è la malattia che colpisce questi tessuti provoncandone un progressivo riassorbimento con conseguente perdita degli elementi dentali.
Il primo passo per avere gengive e denti sani è fare una corretta prevenzione. Se quando lavi i denti le gengive sanguinano, sono rosse e gonfie è necessario effettuare al più presto una visita specialistica.
Nei nostri Centri trattiamo tutte le alterazioni di tali strutture di supporto (parodontopatie) con tecniche che permettono il mantenimento dello stato di salute basate sulle migliori evidenze scientifiche.
Per stabilire la gravità della malattia e pianificare il corretto trattamento sono opportuni una serie di esami clinici, radiografici e anamnestici.
Primo passo da compiere è rimuovere la placca e il tartaro tramite manovre di scaling manuali, ultrasuoni e airflow. Solo in un secondo momento viene valutata l’ipotesi di intervenire chirurgicamente.
Lo scopo di queste cure è quello di bloccare l’avanzata della malattia parodontale cercando di stabilizzare la situazione. Per mantenere il risultato ottenuto è necessario seguire da parte del paziente un piano di mantenimento regolare e preciso nel tempo attraverso richiami periodici individualizzati.
Assenza di placca e tartaro, gengiva e osso in salute, assenza di tasche parodontali.
Assenza di placca e tartaro, gengiva e osso in salute, assenza di tasche parodontali.
Un altro esame diagnostico è la radiografia endorale che permette di visualizzare al massimo tre o quattro denti e serve per valutare nello specifico l’anatomia del singolo elemento misurando la quantità di osso persa e la forma delle tasche parodontali.
In un primo momento vengono a formarsi tasche parodontali e recessioni gengivali (la scopertura dei colletti e delle superfici radicolari) che in primo luogo causano una compromissione estetica, ma anche ipersensibilità dentinale. Ad uno stadio più avanzato si assiste alla migrazione dei denti, e infine alla loro perdita, che richiederà la sostituzione con impianti dentali.
Nei casi di perdita ossea severa, se la parodontite è diagnosticata in fase avanzata:
Curettage a cielo aperto: si effettua un taglietto delle gengive ed una pulizia delle radici con anestesia locale.
Se indicato si deve rigenerare parte dell’osso perduto utilizzando innesti e barriere sottogengivali (membrane) per creare l’ambiente adatto alla riformazione ossea.
Fase di mantenimento (questa fase richiede collaborazione del paziente):
Corretta igiene orale domiciliare.
Periodiche sedute di detartrasi professionale per prevenire la riformazione del tartaro.
Il soggetto diabetico ha un rischio maggiore di sviluppare gengivite e parodontite. La parodontite grave potrebbe influenzare negativamente il controllo glicemico. Sintomi e segni più seri come gli ascessi parodontali, la migrazione (spostamento) dei denti con apertura di spazi, l’aumento di mobilità degli elementi dentari e l’alitosi si manifestano solo quando la perdita si estende oltre la metà/due terzi della lunghezza dell’attacco, o quando vengono coinvolte le forcazioni di molari e premolari.
Le malattie parodontali sono associate ad un aumentato rischio di nascita di bambini prematuri e/o sottopeso. Oggi, infatti, sappiamo che alcuni processi infiammatori acuti della madre, anche localizzati lontano dal tratto genito-urinario, possono svolgere un ruolo non secondario nella comparsa di alterazioni patologiche della gravidanza.
La terapia di mantenimento parodontale garantisce il mantenimento di un parodonto in salute.